Destra in crisi il PD resti unito

L’Unità, 03/11/2008

 

Scuola, legge elettorale, Alitalia: «Il governo scricchiola» Opposizione. «Non solo dissenso, ma proposte alternative»

Scuola, legge elettorale, Alitalia, crisi economica, assenze in aula. Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera, indica i 5 punti su cui il governo Berlusconi inizia a scricchiolare.

Onorevole Soro, che sta succedendo nella maggioranza?
«Siamo di fronte a una fase di difficoltà che sta erodendo il patrimonio di fiducia maturato dal governo nei primi mesi di legislatura».

Si riferisce all’Onda studentesca?
«La scuola è il primo punto. Ha scatenato un movimento dagli esiti non prevedibili. Ora serve il referendum, uno strumento altemativo al movimento di fronte alla sordità del governo che spingerà con più forza una proposta vera di riforma».

Poi è riesplosa la questione Alitalia…
«E’ evidente che quella messa in piedi nelle ultime ore è una soluzione mediocre che denuncia tutta la sua debolezza. E’ facile immaginare che si tornerà all’accordo con Air France. Con 9 mesi di ritardo e costi più alti per tutti gli italiani».

In cos’altro scricchiola il governo?
«Sulla legge elettorale Berlusconi ha fatto vedere i muscoli abbastanza stupidamente, poi ha arretrato dopo aver detto che avrebbe fatto la legge da solo. Ma più di tutto è stata sottovalutata la crisi: il premier ha negato che avrebbe avuto effetti sull’economia reale e ora tarda ad attivare provvedimenti. Le poche risorse disponibili sono state dissipate con le scelte infelici su Alitalia e Ici. Noi insisteremo per chiedere un concreto sostegno per le famiglie e le piccole imprese. Infine…».

Infine?
«I provvedimenti minacciati dal capogruppo Cicchitto contro le assenze in aula sono la spia della demotivazione del gruppo parlamentare già dopo 6 mesi. Essendo stata cancellata la loro funzione propostiva, si sentono come burattini. Le leggi vengono fatte con un decreto su cui poi viene chiesta la fiducia o con un provvedimento blindato dal governo».

Come può approfittare il centrosinistra di questa situazione?
«La bussola del nostro comportamento deve restare l’opposizione senza sconti accompagnata al profilo riformista con cui il Pd si è presentato alle elezioni e che Veltroni ha riproposto al Circo Massimo: non vogliamo solo raccogliere il dissenso, ma proporre una politica alternativa per il governo del Paese. Ma per fare questo è necessaria una grande unità del Pd».

E questa unità c’è?
«La scelta decisiva di Veltroni è stata riproporre i problemi dell’Italia come terreno su cui misurare il posizionamento del partito. E i problemi veri sono diversi dal chiacchiericcio interno inteso da molti come la cornice dentro cui inserire il proprio ritratto. Occorre attenuare l’atteggiamento narcisistico per cui in ogni circostanza c’è poi il bisogno di segnalare qualche piccola distinzione. Quello è stato il tarlo che ha logorato l’Unione. Il Pd non deve ricascarci».

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