Nessun baratto sulla libertà

L’Unità, 10/04/1999

 

Onorevole Soro, c’è chi sospetta che dietro alla vicenda Dell’Utri si giochi un baratto tra voi e Berlusconi per il Quirinale.
Non c’è nessuno scambio. Il solo insinuarlo è offensivo. Credo che questo faccia parte dalla leggerezza della propaganda, mentre ho apprezzato molto le parole con cui Veltroni ha escluso che possa esserci stato uno scambio. Come sempre, la nostra posizione sulla richiesta di arresto di un deputato non ha risposto ad una esigenza di calcolo politico. Siamo stati l’unico partito che fin dal primo momento ha evitato di esprimere giudizi preconfezionati che avessero il significato di una decisione di partito. Trovo bizzarro che ora si voglia invece attribuire a noi un disegno politico.

Tuttavia la scelta dei popolari è stata molto tormentata ed è comunque passata al vaglio di una sede politica. C’è stata una riunione del direttivo del gruppo, alla quale ha preso parte anche il segretario del partito Marini, che ha suggerito l’indicazione di voto ai commissari. Per questo ha il sapore di una decisione politica.
Posso confermare che la decisione dei popolari è stata tormentata. Per quanto riguarda Marini, partecipa molto spesso alle riunioni del direttivo del gruppo. Dai due deputati che hanno avuto più di tutti la possibilità di leggersi le carte abbiamo sentito il desiderio di essere informati noi e allo stesso tempo abbiamo dato loro il conforto di una nostra valutazione. Ma per confermare anche un indirizzo: su questa materia la decisione non è indicata dal partito né dal capogruppo, ma è affidata alla coscienza dei singoli deputati. Seconda questione: la scelta di astensione in giunta è anch’essa una decisione di cui rispondono, con la nostra comprensione e stima, i due deputati.

Le cronache riferiscono però che i due parlamentari erano orientati per un voto a favore dell’arresto.
Non so chi lo possa dire se non i due parlamentari interessati… Devo rilevare che le argomentazioni che hanno portato, e sono due giuristi competenti, rispetto ad altri casi del passato sono state ancora più complesse. L’assunto da cui partiamo è che la privazione della libertà di ogni cittadino, in assenza di processo, ha carattere di straordinarietà. Per un deputato questo carattere di straordinarietà è ancora accresciuto dal regime di tutela speciale che esiste attraverso l’istituto dell’immunità parlamentare. Istituto che è giusto tenere o non tenere, ma non si può conservarlo e poi far finta che non ci sia.

Di certo non si può parlare di arresti facili per i parlamentari italiani. Nessuno di loro è mai finito in galera. Le richieste dei giudici sono sempre state bocciate.
Io questo non lo valuto un elemento negativo, ma lo considero coerente con l’ordinamento che tutela l’integrità del Parlamento, considerando del tutto straordinario l’arresto di un parlamentare. Detto questo non escludo che l’orientamento generale del Parlamento possa essere per l’arresto di Dell’Utri. Ma debbo dire che ho trovato assolutamente sorprendente, e per me incomprensibile, che dentro il Polo nessuno, sin dal primo momento, abbia avuto una incertezza circa la insussistenza dei motivi per l’arresto. E per converso si è preteso che tutti gli altri, cioè la maggioranza, dovessero essere privi di dubbi nel valutare la sussistenza di questi motivi. Noi non la pensiamo in questo modo. Diciamo che la valutazione su queste cose deve essere indipendente dalle ragioni di schieramento. Mentre se si pretende di costruire un percorso, ma credo che questo non lo voglia nessuno e lo dico in via del tutto astratta, dove la maggioranza decide di arrestare un deputato dell’opposizione, non c’è dubbio che si apre la strada ad un’alterazione profonda del sistema politico. Perciò mi sorprendo che tutto questo sia ridotto ad una questione di scambio politico che non solo non esiste, ma offende anche la rispettabilità degli argomenti che noi portiamo.

Quale sarà il vostro atteggiamento in Aula? C’è chi ipotizza il voto segreto.
Noi non lo chiediamo. Abbiamo votato alcune volte a voto palese e altre a voto segreto. In ogni caso i nostri deputati saranno liberi di votare come riterranno meglio. Per lunedì ho convocato un’assemblea del gruppo parlamentare perché tutti i deputati siano messi nelle condizioni di avere le informazioni che il direttivo ha già avuto e poi ognuno a quel punto deciderà liberamente.

 

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