Chi frena il parco del Gennargentu

Sono convinto che il Parco del Gennargentu possa e debba costituire una straordinaria opportunità per il Nuorese: sviluppo e tutela dell’ambiente non sono termini necessariamente alternativi; possono convivere e anzi essere reciprocamente connessi in una relazione virtuosa che fa crescere entrambi.

Ma una consapevole partecipazione delle comunità locali è premessa ineludibile per un progetto che abbia questa ambizione.
Per queste ragioni considero molto positiva la fase nuova che si è aperta in questi giorni.
Insieme con gli altri parlamentari nuoresi ho incontrato più volte il Ministro Bordon per sollecitarne un atteggiamento nuovo e rispettoso della complessità economico-culturale del nostro territorio e per indurlo a rivedere le posizioni dei suoi predecessori.
Il Ministro ha accolto il nostro invito, ha dimostrato una grande prudenza e un incontestabile rispetto per le autonomie locali.
Aggiungo: ha dimostrato una disponibilità umana e una fantasia politica superiori alle aspettative di tutti i suoi interlocutori.
Si profila ora un nuovo decreto che elimina il precedente e recepisce le proposte dei sindaci, individuando procedure e responsabilità incardinate sulle comunità locali e sulla loro libertà di adesione.
D’altra parte è maturata in un largo schieramento parlamentare la consapevolezza di un oggettivo invecchiamento della Legge 394 e della necessità di un suo superamento.

In questa cornice sarà più facile centrare l’obiettivo, che io considero strategico per il nuorese, di uno sviluppo fondato sulla qualità ambientale con il consenso responsabile dei cittadini.
La Provincia ha svolto un ruolo indiscutibile di raccordo e di promozione del nuovo patto tra i sindaci e il governo. Credo si debba esprimere al Presidente Licheri e alla sua Giunta incoraggiamento e apprezzamento per aver assunto con determinazione la leadership delle autonomie locali in questa circostanza.

Per converso la Regione ha incredibilmente rinunciato alla sua funzione limitandosi a cavalcare un nichilismo rinuciatario e inconcludente infarcito di vecchi luoghi comuni; ha disertato l’incontro dello scorso 19 febbraio con il Ministro dell’Ambiente e con gli amministratori locali; ha ripetuto la critica per il vecchio decreto senza proporre una qualsiasi soluzione.In questa cornice merita una considerazione particolare la vicenda di Orgosolo perché ripropone in modo emblematico un vecchio contrasto.
Esistono nel nostro tempo e nella nostra terra uomini coraggiosi che in presenza di obiettive difficoltà ricercano una soluzione razionale che serva a rimuovere le difficoltà e comporre i conflitti: amministratori che privilegiano l’interesse dei propri amministrati rispetto alla gratificazione effimera di un applauso scontato.

Ed esistono altri che frenano, ostacolano qualunque soluzione perché preferiscono consolidare e inasprire il sentimento di insoddisfazione, di quella coscienza infelice che in qualche modo fa parte del vissuto barbaricino.
Costoro si nutrono di sterili lamentazioni, hanno bisogno di un nemico esterno, alimentano il malcontento e il ribellismo.
Il Sindaco Mereu è una persona seria cui va la mia stima e la mia solidarietà. Ha fatto una scelta, è stato sincero con la sua comunità, ha interpretato la politica nel senso più nobile.
Sarebbe una colpa grave se noi lasciassimo in solitudine quest’uomo coraggioso: per questo io sento di schierarmi al suo fianco.

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