Il governo va avanti a colpi di spot, così si spinge alla clandestinità

L’Unità, 06/05/2009

 

Questo ddl sicurezza ottiene un solo risultato: spingere attraverso infinite barriere gli immigrati verso la e l’illegalità. Il bilancio di tutte le leggi firmate Berlusconi sull’immigrazione, dalla Bossi Fini in poi, è fallimentare: e la prova è che l’afflusso di clandestini non si è fermato. A Lampedusa gli sbarchi sono aumentati del 150%, così anche sulle altre coste. Tutte persone che questo ddl spinge verso il lavoro nero».

Presidente Soro, come valuta la retro- marcia sui presidi-spia?
«Noi l’abbiamo detto per settimane che erano norme dannose, ma Cicchitto e Gasparri facevano spallucce. Poi arriva Fini, o il gruppo dei 101, e questo ddl perde un pezzo alla volta: prima i medici-spia, poi i presidi.
Ma la mostruosità resta: l’introduzione del reato di clandestinità impone a tutti i pubblici ufficiali di denunciare un reato. E questo vale anche per chi è entrato regolarmente in Italia ma il permesso gli è scaduto, magari perché ha perso il lavoro.. Il risultato sarà che per paura di essere denunciati i clandestini non manderanno i figli a scuola. E staranno alla larga anche dagli ospedali. Per non parlare della norma che impedisce alla madre clandestina di registrare il figlio all’anagrafe».

Il ministro Calderoli giura che non è così, che una donna incinta ha un permesso di soggiorno fino a sei mesi dopo il parto.
«Se una donna non ha il passaporto non può chiedere al questore il permesso temporaneo che le consente di registrare il figlio. E così il bambino risulta abbandonato e dopo 10 giorni inizia il percorso per l’adozione. Tutti i giuristi che abbiamo consultato ci dicono che è così. Invito la maggioranza a dimostrarci il contrario».

Il governo sembra ormai deciso a chiedere la fiducia.
«E una prova di grande debolezza: il governo si dipinge come decisionista e poi non riesce neppure a convincere i propri deputati delle sue scelte. Hanno detto che avevano tanta fretta e poi oggi pomeriggio (ieri. ndr) hanno interrotto le votazioni perché non avevano trovato la quadra tra loro. In fondo Berlusconi sta già applicando la riforma che ha annunciato: i suoi deputati non contano più niente».

Il ministro Maroni si giustifica dicendo che teme imboscate in aula.
«Quando ci sono di mezzo queste leggi spot, che servono solo a fare la faccia feroce e ad alimentare le paure, Maroni si toglie l’abito di ministro dell’Interno e si rimette la camicia verde. Mi dispiace, perché di solito è una persona seria. E come tale dovrebbe ascoltare i sindacati di polizia, che dicono no alle ronde e chiedono più risorse per garantire sicurezza ai cittadini».

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