Omofobia. Soro: PDL e Lega affossano legge sacrosanta

Il Manifesto, 14/10/2009

 

Onorevole Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera, perché Il suo partito ha votato no al rinvio in commissione Giustizia della legge Concia contro l’omofobia, pur sapendo che in Aula sarebbe stata bocciata?
C’è un po di confusione sull’accaduto: questa proposta di legge è all’esame della camera da oltre un anno e soltanto grazie alla nostra insistenza è stata calendarizzata. In commissione, dove il Pdl ha lavorato soltanto nell’ultimo mese, si è progressivamente ridimensionato il testo pur di trovare il consenso anche della maggioranza. Soltanto ieri il ministro Carfagna ha avanzato la richiesta di un ulteriore esame da parte della commissione e contemporaneamente diversi deputati Pdl hanno firmato una lettera per invitare a votare contro la legge, a insabbiarla. Noi abbiamo dato la disponibilità a una pausa a un ritorno in commissione per un breve periodo, non certamente a ripartire daccapo. E quando c’è stato un diniego a questa nostra richiesta, abbiamo fatto l’unica scelta possibile: votare contro l’insabbiamento. E su una pregiudiziale di costituzionalità che era totalmente priva di fondamento giuridico e costituzionale abbiamo votato nell’unica direzione possibile (contro, ndr). La maggioranza votando insieme all’Udc la pregiucliziale ha voluto affondare questa legge.

Però tutto era prevedibile
Certo, ma era anche prevedibile la fine che avrebbe fatto questa legge rinviandola in commissione.

Ma la clausola da voi richiesta che avrebbe stabilito una data certa per il ritorno in Aula della Legge era totalmente indicativa e non avrebbe comunque impedito di rinviare la calendarizzazione sine die Un’accordo politico ma senza sostanza.
Sì, vede, siccome il problema è la sostanza, noi ripresenteremo domani (oggi, ndr) una proposta di legge a firma di tutto il gruppo con un testo più ricco rispetto a quello oggi affossato e lì vedremo le vere intenzioni della maggioranza. Ma se noi avessimo votato a favore del rinvio sine die chiunque avrebbe avuto il diritto di dirci «voi avete concorso ad affossare la legge».

Questa vostra proposta di legge “più ricca” era dunque già pronta?
La nostra proposta di legge recepiva maggiormente il Trattato di Lisbona ma la legge è stata progressivamente ridimensionata fino a limitarla semplicemente all’aggravante relativa all’orientamento sessuale. Ripresenteremo una legge che sia ammissibile e sulla quale misureremo la volontà della maggioranza. Non c’è nessuna differenza rispetto ad un rinvio al buio ma noi non volevamo assumerci la responsabilità di un rinvio senza termine del quale saremmo diventati complici.

Per evitare un’altra pregiudiziale di costituzionalità cosa inserirete nella legge?
La pregiudiziale era ad uso strumentale per bocciare la legge. Non è vero per esempio che il termine “orientamento sessuale” è estraneo alla Costituzione perché ci sono già delle leggi che lo contemplano. E il decreto sicurezza prevede già delle aggravanti per i disabili. Manca appunto solo l’orientamento sessuale.

E l’identità di genere. Ci sarà nella vostra Legge?
Questo è uno dei punti sui quali dovremo cercare un compromesso se vogliamo l’approvazione della legge. Non credo che sarà questo il punto sul quale ritorneremo.

L’on. Concia vi accusa ci aver sbagliato tattica, forse a causa del congresso.
Dice una sciocchezza gli schieramenti congressuali non hanno alcun peso nelle scelte che facciamo in parlamento.

Che cosa pensate di fare con Paola Binetti?
È un problema molto serio, è intollerabile il suo comportamento perché non era in gioco nessun problema di coscienza. E non mi ha informato. Stasera valuteremo cosa fare, certo l’onorevole Binetti non ha fatto un buon servizio al partito al quale ha deciso liberamente di appartenere.

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