Finalmente i diritti a chi ne era privo

L’Unione Sarda, 10 Febbraio 2007
La destra, e anche una parte della gerarchia ecclesiale accusa l’Unione di voler distruggere la famiglia. Si sente in un angolo,on.Antonello Soro, coordinatore nazionale della Margherita?
“IL disegno di legge, come tutte le leggi, è un compromesso fra diverse motivazioni culturali e politiche. Le leggi non possono mai coincidere con una sola posizione,tanto meno con una confessione religiosa. Piuttosto devono corrispondere al bisogno di garantire tutti i cittadini, riconoscere i diritti delle persone,allargare le sfere di libertà e di autonomia sociale.”
Ma il sì alle coppie di fatto indebolisce la famiglia?
“Neanche per idea. Il testo è un compromesso di alto profilo che sicuramente non ha corrisposto alla spinta di quanti puntavano a una parodia del matrimonio. Non abbiamo codificato condizioni giuridiche in contrasto con la Costituzione e il comune sentire degli italiani. La famiglia fondata sul matrimonio resta cosa diversa dal riconoscimento dei diritti di quanti convivono.”

Significa che saranno riconosciuti diritti ai singoli conviventi e non alla coppia di fatto? Ma non è una ipocrisia?
“Assolutamente no. Abbiamo riconosciuto diritti a tanti,non moltissimi, italiani che ne erano privi senza togliere niente alla famiglia, che per noi resta l’architrave della società e va sostenuta con forti finanziamenti. Ciò non esclude il sostegno a coppie etero e omosessuali legate da rapporti affettivi, ma anche fratelli e sorelle, soprattutto anziani. Stiamo parlando di parti deboli della società, non certo dei forti che non hanno bisogno alcuno di riconoscimenti legali della loro situazione di coppie di fatto.”

Anche suoi autorevoli colleghi, a partire dall’ex presidente della Camera Casini, si oppongono. Ce l’ha con loro?
“Ce l’ho con tanti, impegnati in Parlamento in una campagna integralista abbastanza ipocrita che da quindici anni si avvalgono delle garanzie non solo delle coppie di fatto ama addirittura del matrimonio. Perché non vogliono che a persone assai più deboli vengano riconosciuti diritti, e parlando dei singoli,non dell’unione? Temo che qualcuno dei censori non abbia letto neppure il testo, che prevede dichiarazioni separate di convivenza all’anagrafe e un allargamento dei diritti di cittadinanza a chi ne è escluso, un atto di civiltà”

A lei, cattolico praticante e monogamo, che effetto fanno le violente critiche anche di queste di Papa Benedetto XVI?
“Ho rispetto per le parole del Papa, che hanno un valore universale. So cogliere i piani differenti su cui si muovono l’opera di evangelizzazione della Chiesa e il processo legislativo nel quale , in quanto parlamentare, assumo per intero la responsabilità laica della politica. Parlo dell’arte della mediazione e del compromesso contro le spinte laiciste e quanti esasperano le posizioni non per dare risposte ai più deboli ma per segnalare con una bandierina la loro finta obbedienza”.

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